Se la polizza sposa i fondi
I contratti unit-linked offrono prospettive di rendimento maggiori, e la possibilità di adeguare l’investimento alle proprie caratteristiche. Anche per quanto riguarda il livello di rischio
Gli investimenti a basso rischio sono, per definizione, investimenti con rendimenti modesti: il loro obiettivo è preservare, proteggere il capitale. La ricerca di una redditività maggiore non può prescindere dal correre qualche rischio in più. Questo è particolarmente vero oggi, che i rendimenti dei titoli di Stato e delle obbligazioni ad alto rating (emesse cioè dai soggetti più affidabili) sono vicini allo zero: si pensi che, su alcune scadenze, i titoli di Stato tedeschi, considerati i più sicuri della zona euro, sono addirittura negativi.
Per rispondere all’esigenza di chi vuole un maggiore rendimento dalla sua polizza vita, il mercato assicurativo ha sviluppato le polizze unit-linked, legate cioè a quote (in inglese unit) di fondi di investimento, che possono essere gestiti dalla compagnia stessa o da gestori esterni.
Oltre a un maggiore livello di rischio/rendimento, questi prodotti offrono una maggiore scelta rispetto alle più tradizionali polizze rivalutabili: normalmente le compagnie propongono infatti diversi fondi di investimento, caratterizzati da livelli di rischio differenti: dai più prudenti fondi obbligazionari, agli azionari più dinamici, passando per portafogli bilanciati tra le due tipologie di investimenti.
Questa formula offre agli investitori la possibilità di scegliere il livello di rischio che preferiscono, ripartendo i premi versati alla compagnia tra i vari fondi, e combinando tra di loro quelli più o meno prudenti, in modo da realizzare l’equilibrio più appropriato.
È possibile inoltre modificare le caratteristiche dell’investimento nel corso degli anni, adattandole alle diverse fasi della vita dell’assicurato: i più giovani possono infatti scegliere fondi con un livello di rischio maggiore, ma con il passare degli anni conviene ridurre l’esposizione ai mercati azionari, e sostituirla con investimenti più prudenti.
ATTENZIONE | ||||
Nella valutazione dei costi delle unit-linked, occorre considerare, accanto a quelli legati all’acquisizione della polizza da parte della compagnia (i cosiddetti caricamenti), i costi di gestione dei fondi e quelli delle eventuali coperture assicurative (caso morte, ecc.), e quelli connessi con il passaggio tra un fondo e l’altro. |
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Il rischio dell’investimento
Rispetto alle polizze rivalutabili, le unit-linked sono prodotti con un maggiore contenuto finanziario, paragonabile, per molti aspetti, a quello dei fondi di investimento veri e propri. Ciò comporta anche il rischio di conseguire perdite nette dall’investimento: il capitale corrisposto a scadenza, o quello erogato in caso di riscatto anticipato possono essere inferiori alla somma dei premi versati alla compagnia, in caso di andamento sfavorevole dei mercati finanziari e/o dei titoli in cui i fondi sono investiti. Il rischio può essere accentuato nel caso di investimenti con un orizzonte temporale di breve periodo, come avviene per i riscatti realizzati quando sono trascorsi pochi anni dalla sottoscrizione. Alcuni contratti prevedono tuttavia delle garanzie: possono prevedere cioè che la compagnia corrisponda una somma pari almeno alla somma dei premi versati, oppure un capitale minimo a scadenza.
Le informazioni ai sottoscrittori
Le compagnie che emettono polizze unit-linked devono pubblicare giornalmente, su almeno un quotidiano a diffusione nazionale e nel proprio sito internet, il valore delle quote dei fondi ai quali le polizze sono collegate, che è la base per determinare le prestazioni dovute.
In considerazione dei rischi connessi all’investimento, la normativa alla quale sono soggette le unit-linked prevede inoltre l’obbligo per le compagnie di informare i sottoscrittori, nel caso in cui il valore della polizza si riduca di oltre il 30% rispetto al valore dei premi investiti. L’informativa deve pervenire entro dieci giorni, e deve essere integrata nel caso in cui si verifichino ulteriori perdite pari o superiori al 10%.
Il questionario
Al momento della sottoscrizione del contratto, l’intermediario deve sottoporre al cliente un questionario. Si tratta di una serie di domande che hanno lo scopo di identificare le sue esigenze, la sua situazione finanziaria, il suo profilo di rischio (vale a dire la “quantità” di rischio che è disposto a sopportare) e in generale i suoi obiettivi di investimento. Lo scopo del questionario è consentire all’intermediario di proporre una soluzione adatta alle sue caratteristiche ed esigenze.
Il sottoscrittore può rifiutare di fornire le informazioni richieste, ma in tal caso deve firmare una dichiarazione liberatoria in proposito. Può inoltre scegliere di sottoscrivere un tipo di contratto che l’intermediario non ritiene adeguata a lui; sottoscrittore e intermediario dovranno però firmare una dichiarazione dalla quale devono risultare i motivi per cui l’intermediario la ritiene inadeguata e la volontà del sottoscrittore di stipulare comunque il contratto.
ATTENZIONE | ||||
Se si ritiene di non avere sufficienti competenze in materia finanziaria, conviene fornire le informazioni richieste, e affidare la valutazione del prodotto più conveniente all’intermediario che, in questo modo, si assume una responsabilità per quanto riguarda l’adeguatezza della soluzione adottata. |
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Le polizze multiramo
Recentemente si stanno affermando sul mercato le polizze cosiddette “multiramo”, che comprendono, in un unico prodotto, una polizza rivalutabile e una unit linked, e quindi un fondo a gestione separata, con le sue caratteristiche di prudenza e sicurezza, e i fondi di investimento, con la loro componente – più o meno elevata – di rischio.
L’obiettivo è dunque duplice: da un lato rispondere, grazie alla componente rivalutabile, all’esigenza di sicurezza, dall’altro offrire la possibilità di ottenere rendimenti più interessanti rispetto a quelli offerti da un investimento a rischio basso o nullo.
L’investimento può essere modulato in base alle caratteristiche del sottoscrittore, attribuendo un peso più o meno elevato alle due componenti, in funzione delle sue esigenze.