Industria, delude la produzione a novembre

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Si rischia una chiusura d’anno più debole del previsto, dice l’Istat. Possibili ripercussioni anche sul Pil 2015, già rivisto al ribasso dal governo Renzi

Non è stato un bel novembre, quello della produzione industriale italiana, che dopo un ottobre positivo ha visto un calo di 0,5% su base mensile e su base annua una frenata della crescita a 0,9% dal 3% segnato ad ottobre.
Con un dato di questo tenore la chiusura d’anno rischia di essere più debole delle attese, per effetto della frenata delle economie emergenti, Cina in testa.

Non solo. Le statistiche rese note oggi pongono rischi al ribasso sulla stima governativa di crescita del Pil nel 2015, già limata da Matteo Renzi a +0,8% da quel +0,9% indicato nel Documento di economia e finanza (Def), e inducono a guardare con una certa prudenza al contributo che l’industria italiana potrà offrire nel 2016 mentre abbondano gli elementi di incertezza, soprattutto sul fronte internazionale.

Una nota più ottimistica arriva invece dal Centro studi di Confindustria. “Secondo i direttori degli acquisti (indagine Pmi-Markit) gli ordini manifatturieri in dicembre sono cresciuti a un ritmo robusto e più forte rispetto a novembre (indice a 58,0, massimo da quasi cinque anni) grazie al rafforzamento della domanda interna”, spiega il Csc.
“Gli indicatori qualitativi anticipatori per il manifatturiero puntano a una dinamica positiva della produzione ad inizio anno”, aggiungono gli esperti di Viale Astronomia.

Le loro stime per dicembre vedono per la produzione industriale una salita dello 0,1% in termini congiunturali (rispetto al -0,4% previsto in precedenza) dal -0,5% di novembre annunciato oggi dall’Istat.
Nel quarto trimestre la produzione, spiega il Csc nell’Indagine rapida, è aumentata dello 0,2% su base congiunturale (contro il +0,4% stimato in precedenza), mentre nella media del 2015 l’attività è cresciuta dell’1,8% (da +1,9%) sul 2014 (+1,1% a parità di giorni lavorati).