La Fed conferma: la crescita Usa è modesta
Moderata l’espansione dell’economia nelle ultime sei settimane, dice il Beige Book. Migliora il mercato del lavoro, ma non il livello dei salari. Ancora debole l’inflazione
Le valutazioni fatte da molti analisti sulla base degli ultimi dati macro Usa sembrano confermate dalla lettura del Beige Book della Fed, pubblicata ieri sera.
L’economia americana ha continuato ad espandersi nelle ultime sei settimane, ma a un ritmo tra il “moderato” e il “modesto”.
Nessuna sorpresa, dunque, ha provocato sui mercati l’atteso documento sulla base del quale, come è noto, la Federal Reserve prende le sue decisioni di politica monetaria.
Nel dettaglio, dall’analisi condotta nei dodici distretti in cui opera la Banca Centrale americana emerge che nel periodo tra la fine di novembre e i primi di gennaio due distretti hanno riportato una crescita “moderata”, sette distretti una crescita “modesta”. Solo il distretto di Boston ha evidenziato un andamento “ottimo”, mentre a New York e Kansas City l’attività è rimasta “stabile”.
La metà delle Banche Centrali dei distretti ha confermato un outlook tutto sommato positivo, anche se ai miglioramenti del mercato del lavoro non corrispondono uguali progressi a livello di salari e, infine, la crescita dei consumi avviene in maniera non uniforme, bensì a macchia di leopardo.
Sul versante dei consumi, infine, quasi tutti i Distretti hanno riferito “pressioni minime”, principalmente a causa del crollo delle quotazioni del petrolio, che tra l’altro stanno impattando molto negativamente sul settore energetico.
Quest’ultimo, insieme al comparto manifatturiero e a quello agricolo, continua ad arrancare, si legge nel Beige Book.
Alla luce di queste valutazioni, i mercati non ritengono probabile un ritocco dei tassi nella riunione della Fed di fine gennaio.
Più aperto lo scenario relativo al meeting di marzo, anche se le attuali turbolenze causate dal crollo del greggio e dai timori per un rallentamento della Cina potrebbero modificare il timing del rialzi.