Bce: preoccupa lo stallo dei prezzi
La dinamica dell’inflazione nell’Eurozona, secondo i vertici della Banca centrale, potrebbe innescare una spirale negativa. E aumentano i rischi di peggioramento della congiuntura
I rischi di un peggioramento della congiuntura nell’Eurozona e il pericolo che un’inflazione troppo bassa inneschi una spirale negativa su prezzi e salari. Sono le principali preoccupazioni emerse nel corso della riunione del Consiglio direttivo Bce del 21 gennaio scorso.
Secondo il Consiglio, il rischio che la congiuntura economica nell’area dell’euro peggiori sono in aumento da inizio anno. “Anche se la ripresa nell’Eurozona sta resistendo bene e le condizioni finanziarie si confermano favorevoli in tutta l’area”, si legge nel resoconto, “lo scenario esterno è caratterizzato da un’elevata incertezza sulle prospettive di crescita dei mercati emergenti, dalla volatilità sui mercati finanziari e delle materie prime e da rischi geopolitici”.
Ma a preoccupare soprattutto la Bce è l’inflazione che, nell’Eurozona, ha continuato a essere più debole del previsto”. “Le continue revisioni al ribasso delle prospettive di inflazione stavano filtrando nelle attese di inflazione, aumentando le possibilità che l’economia dell’Eurozona sarebbe rimasta in una fase di bassa inflazione per un periodo prolungato di tempo”. Il pericolo è che pressioni inflative troppo basse si facciano sentire in modo duraturo su prezzi e salari, innescando una spirale negativa.
Parlando al Parlamento europeo, all’inizio della settimana, il presidente della Bce Mario Draghi ha ribadito che Francoforte “è pronta a fare la sua parte” e che all’inizio di marzo “esaminerà la possibilità di agire”.