In calo a gennaio export e import
Le vendite italiane sui mercati esteri sono calate del 2,2%, gli acquisti dello 0,6%. Il saldo commerciale tuttavia è positivo per 35 milioni. Crollano i prodotti energetici
In gennaio le esportazioni italiane sono diminuite, rispetto al mese precedente, del 2,2%, le importazioni dello 0,6%. Il saldo commerciale è risultati positivo per 35 milioni.
Secondo i dati diffusi oggi dall’Istat, il calo delle esportazioni è da attribuire alla forte contrazione delle vendite extra Ue, diminuite del 6,3%, mentre quelle verso i mercati Ue sono aumentate dell’1,1%.
E sono in forte calo sia le vendite sia gli acquisti di prodotti energetici: le prime sono diminuite del 22,2%, le importazioni del 15,8%. Al netto dei prodotti energetici le importazioni sono cresciute dell’1,3%.
Nonostante la flessione di gennaio, aggiunge l’Istat, negli ultimi tre mesi l’export è cresciuto dell’1,5% rispetto al trimestre precedente, con un incremento più ampio per i paesi extra Ue (più 2,5%) rispetto a quelli Ue (più 0,7%). Gli aumenti più consistenti sono per i beni di consumo non durevoli (più 2,7%) e i beni strumentali (più 2,4%).
Anche in termini tendenziali, cioè rispetto a un anno prima, a gennaio 2016 sono in flessione sia l’export (meno 3,5%) sia l’import (meno 3,2%), a causa principalmente del marcato calo delle vendite (meno 8%) e degli acquisti (meno 6,6%) con l’area extra Ue. Al netto delle differenze nei giorni lavorativi, la flessione tuttavia si ridimensiona: meno 0,3% per l’export e meno 1,1% per l’import.
Russia e paesi Mercosur (il mercato comune dell’America Latina) sono i mercati dove il calo delle esportazioni è più marcato: rispettivamente meno 24,2% e meno 18,8%. Le vendite sono invece in forte crescita verso i Paesi Bassi (più 15%) e la Spagna (più 9,2%). Rilevante la diminuzione delle vendite di prodotti petroliferi raffinati (meno 16,9%) mentre sono in espansione i mezzi di trasporto, esclusi autoveicoli (più 5,4%) e computer, apparecchi elettronici e ottici (più 3,6%).
Sul fronte delle importazioni, in calo quelle dalla Russia (meno 14,2%) e paesi Opec (meno 12,6%). Crollo degli acquisti di petrolio greggio (meno 34,9%) e gas naturale (meno 25,8%).
Nel mese di gennaio 2016 proseguono le tendenze al calo dei prezzi dei beni importati: l’indice dei prezzi all’importazione dei prodotti industriali diminuisce dell’1,6% rispetto al mese precedente e del 4,5% nei confronti di gennaio 2015.
La riduzione dei prezzi all’importazione dipende in gran parte dalle dinamiche deflazionistiche del comparto energetico, al netto del quale l’indice registra comunque una flessione dello 0,4% rispetto al mese precedente e dello 0,7% in termini tendenziali.