Tasse allegre in Lussemburgo, a processo le “talpe”

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Alla sbarra due manager e un giornalista che rivelarono le facilitazioni fiscali del Granducato a moltissime multinazionali. Chiamata a testimoniare la commissaria Ue alla concorrenza Margrethe Vestager

L’affair LuxLeaks, definizione con cui sono state rese pubbliche le 22mila pagine di documenti che rivelano trattamenti fiscali di ultra-favore a centinaia di multinazionali da parte del Lussemburgo, finisce nelle aule dei tribunali.

Alla sbarra ci sono due ex dipendenti francesi della società di audit PricewaterhouseCoopers (PwC), Antoine Delcour e Raphael Halet, all’origine della fuga di 22mila pagine di documenti riservati sulle pratiche fiscali del Granducato e il giornalista di France 2 Edouard Perrin, che è stato il primo nella trasmissione “Cash Investigation” a rivelare lo scandalo a maggio 2012. I tre rischiano fino a 10 anni di reclusione.

Fu quello il primo atto di uno scandalo che esplose fragorosamente due anni dopo, quanto il consorzio giornalistico investigativo internazionale Icij (lo stesso che ha pubblicato i ‘Panama Papers’) pubblicò tutti i documenti, con l’elenco delle società beneficiate dalle agevolazioni fiscali, senza peraltro mettere in imbarazzo il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, che è stato il premier del Lussemburgo (1995-2013) proprio negli anni a cui risalgono le pratiche fiscali dei ‘tax ruling’ considerate illegali.

Mentre l’Unione Europea finalmente si è mossa per far pagare alle multinazionali le tasse sui profitti fatti nei singoli paesi, la difesa degli imputati in questo processo ha chiamato a testimoniare la commissaria Ue alla concorrenza Margrethe Vestager, il cui portavoce ha fatto sapere che Bruxelles sta “studiando la richiesta”.

In estrema sintesi, si processa chi ha portato alla luce le pratiche fiscali ultra-favorevoli a tante multinazionali che hanno pagato spiccioli di tasse, ma non si ha notizia di un cambio delle regole fiscali del Granducato, membro dell’Ue, e che a tutt’oggi sarebbero ancora perfettamente legali.