Schroders Global Investor Study 2019: Fotografia del comportamento degli investitori in una fase di volatilità
Come si sono comportati gli investitori nella fase di forte volatilità registrata negli ultimi tre mesi del 2018?
Lo ha messo a fuoco la ricerca Schroders Global Investor Study 2019*, che su oltre 25.000 persone coinvolte in 32 Paesi evidenzia come oltre il 64% degli italiani abbia apportato cambiamenti al profilo di rischio dei propri investimenti in risposta diretta all’instabilità, risultando sostanzialmente in linea con l’analoga scelta del 70% degli investitori globali ed europei.
Più in dettaglio, mentre il 36% degli investitori italiani dichiara di essersi spostato su investimenti con rischio inferiore (37% il dato globale, 35% quello europeo) e il 15% di aver allocato parte del portafoglio in liquidità (21% a livello globale, 18% in Europa), il 31% si è mosso invece verso opzioni con un livello di rischio elevato (35% a livello globale, 38% in Europa), manifestando un comportamento più aggressivo. Poco più di un terzo (36%), infine, ha mantenuto invariata la propria allocazione al rischio, rispetto al 30% globale e 30% europeo.
D’altronde, lo studio ha anche evidenziato come gli investitori italiani detengano i propri investimenti in media per 2,2 anni, meno della metà del periodo raccomandato di cinque anni e meno rispetto agli investitori globali ed europei, entrambi con una media di 2,6 anni.
I Millennial1 italiani risultano avere meno pazienza delle generazioni più anziane, mantenendo gli investimenti in media per 1,9 anni (al pari della media globale) contro una media di 2,6 per i baby boomer2 italiani (3,7 a livello globale, 3,5 a livello europeo). Quasi metà (48%) dei Millennial italiani (53% il dato globale, 49% quello europeo) ritiene che il pericolo maggiore per i propri investimenti sia non assumere abbastanza rischio per poter raggiungere i propri obiettivi.
Questo approccio di breve termine potrebbe essere dettato dal fatto che gli investitori italiani si aspettano in media un rendimento totale (income e growth) dell’8,1% all’anno per il prossimo quinquennio. Le aspettative sono più contenute rispetto a quelle della media globale, pari al 10,7%, ed europea, equivalente al 9,0%.
Rispetto agli investitori globali, il rendimento atteso dagli italiani contrasta meno con il calo netto registrato nel 2018 dalle principali piazze azionarie come l’S&P e il FTSE 100. Il rendimento medio annuale dell’S&P 500 a partire dal suo avvio nel 1957 è inferiore all’8%.
Dal punto di vista geografico, gli investitori nel continente americano hanno le aspettative di rendimento più elevate, al 12,4%, contro il 9% degli europei. Nonostante le aspettative più realistiche, il 50% degli italiani dichiara di non aver ottenuto ciò che desiderava dai propri investimenti negli ultimi 5 anni, in linea con il 51% degli investitori globali e il 52% di quelli europei.
In effetti, circa il 7% degli italiani (10% il dato globale, 9% quello europeo) ritiene di non aver mantenuto i propri investimenti abbastanza a lungo.
Charles Prideaux, Global Head of Product and Solutions, Schroders, ha commentato:
“Le oscillazioni dei mercati terranno sempre gli investitori sulle spine, ma la chiave è concentrarsi sul lungo periodo. Interrompere e modificare gli investimenti, soprattutto durante le fasi più impegnative dei mercati, si rivela spesso controproducente per i portafogli e conduce alla fine a rendimenti deludenti.
Al contrario, è cruciale guardare oltre l’incertezza: il nostro obiettivo in Schroders è infatti quello di offrire soluzioni di investimento che rispondano ai bisogni degli investitori nel corso del tempo e che siano adatte alla loro predisposizione al rischio”.