Sostenibilità: presto uno standard globale per misurare l’impatto degli ESG nei bilanci delle imprese
Con il documento presentato al World Economic Forum con il supporto di Deloitte e Impact Management Project si va verso la creazione di uno strumento universale per misurare gli impatti ESG sul valore economico delle aziende. Una rivoluzione in ambito di Corporate Reporting che potrebbe modificare i sistemi di informativa per molte imprese nel mondo.
Un’integrazione sempre più stretta di informativa finanziaria e non finanziaria, con un’attenzione specifica ai rischi e alle opportunità legate alla sostenibilità e, in particolare, al cambiamento climatico: è questo il futuro dei bilanci per le aziende. Un futuro che si fa sempre più vicino con la pubblicazione del paper Reporting on enterprise value, redatto dalle principali organizzazioni di riferimento a livello internazionale per gli standard di informativa ESG e presentato al World Economic Forum con il supporto di Deloitte e Impact Management Project. «Un documento di impatto dirompente», commenta Franco Amelio, Sustainability Leader di Deloitte Italia, «perché con esso è stato creato il primo prototipo di standard dedicato all’informativa sulla sostenibilità e sul cambiamento climatico. L’obiettivo è riuscire a quantificare e comunicare gli effetti di questi fenomeni sulla generazione o sull’erosione di valore per le imprese. Si tratta di una base di sviluppo per la creazione di uno standard globale ESG (Environmental, Social, and Governance) che potrebbe essere implementato in futuro dagli standard setter».
Lo studio, infatti, introduce concetti innovativi, dando un contributo fondamentale al percorso verso un nuovo modo di produrre informativa che incorpori le tematiche di sostenibilità sotto diverse prospettive, interconnettendo non solo gli impatti ambientali prodotti dalle aziende, ma anche quelli subiti dalle stesse, in un modello concepito per poterne rilevare gli effetti sul valore d’impresa e fornire così agli investitori le necessarie informazioni per misurare il rendimento dei loro investimenti. «Alla “macro-lente” dell’informativa sulla sostenibilità già esistente, si verrebbe ad affiancare un nuovo modello di informativa, il sottoinsieme delle sustainability-related financial disclosures, focalizzato sulla misurazione degli impatti delle tematiche ESG e del cambiamento climatico sul valore d’impresa», spiega Mauro Di Bartolomeo, Audit Risk Leader di Deloitte. «A questi si aggiungerebbe un ulteriore sottoinsieme, definito financial accounting e disclosure, che dovrebbe includere le sole tematiche che hanno un impatto contabile sulle principali metriche economico-finanziarie dell’impresa».
Un nuovo approccio che mette al centro delle priorità l’informativa correlata ai rischi e alle opportunità del cambiamento climatico per l’impresa e ai conseguenti impatti – inclusi quelli finanziari – sul suo valore, rifacendosi alle raccomandazioni TCFD (Task Force on Climate-related Financial Disclosures) e riconoscendo nei suoi pilastri – governance, strategia, gestione del rischio e metriche – una valida guida per tutte le tematiche di sostenibilità: «Nel documento a cui abbiamo lavorato come facilitatori prende forma, per la prima volta con elementi di concretezza, il profilo di una nuova tipologia di reporting, che unisce dimensione finanziaria e non finanziaria della sostenibilità, e si intravede in maniera più nitida la frontiera di una chiave di lettura completamente rinnovata del valore d’impresa, guidata dalla lente dello sviluppo sostenibile, che sta emergendo a tutti gli effetti come driver di riferimento per gli investitori e per la comunità finanziaria in senso lato», conclude Stefano Dell’Orto, Audit & Assurance Leader di Deloitte Italia. «Un importante passo avanti che segue gli impulsi dei regolatori e, più in generale, della politica di sviluppo delle istituzioni mondiali».