Come PIL e debito globale influenzano l’allocazione sugli emergenti

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Le prospettive per l’economia mondiale sono migliorate. Permane tuttavia incertezza a causa del ritmo irregolare delle vaccinazioni e dell’allentamento dei lockdown.

Pil mondiale: in ripresa, ma ancora al di sotto delle proiezioni pre-pandemia….

Le prospettive per l’economia mondiale sono migliorate. Nel suo ultimo Economic Outlook, l’Ocse vede una crescita del Pil globale del 5,8% quest’anno e del 4,4% nel 2022, in aumento rispetto alle sue precedenti stime del 5,6% e del 4,0%, rispettivamente. Ma per diverse economie, è improbabile che il tasso di crescita di quest’anno faccia recuperare la produzione persa dal 2020. Per esempio, il Pil della zona euro è diminuito del 6,7% nel 2020 e probabilmente crescerà solo del 4,3% quest’anno. Allo stesso modo, il Sudafrica dovrà affrontare un lungo recupero dopo che il Pil si è ridotto del 7% nel 2020 e con un aumento atteso del 3,8% nel 2021. Al contrario, nel mondo sviluppato, l’economia australiana, canadese e statunitense stanno accelerando, recuperando l’intera perdita economica innescata dalla pandemia Covid-19. Nel mondo emergente sono attesi recuperi economici completi in Corea, India, Indonesia e forse Turchia. Nonostante l’accelerazione economica, il Pil mondiale sarà però inferiore di circa 3 miliardi di dollari alla fine del 2022 rispetto alle stime pre-pandemia dell’Ocse.

Su una base di Pil pro-capite, è probabile che poche economie emergenti recuperino i livelli pre-pandemia prima della fine di quest’anno. Il ritmo della ripresa in alcuni casi è lento, con disparità nelle condizioni economiche: Arabia Saudita, Sudafrica e Argentina impiegheranno il tempo più lungo per recuperare completamente.

…e c’è un alto livello di incertezza nelle stime

La disponibilità del vaccino è limitata e il lancio non è uniforme. Diverse nazioni sviluppate hanno vaccinato con successo più del 50% della popolazione (con almeno una dose di vaccino), mentre l’Asia e diverse economie meno sviluppate sono in ritardo. Il ritmo diseguale delle vaccinazioni e le restrizioni alla piena mobilità aggiungono incertezza alle stime di crescita. Secondo l’Ocse, in uno scenario negativo, il tasso di crescita dell’Asia scenderà sotto il 5%, l’America Latina crescerà solo dell’1%, e il Pil mondiale si espanderà di circa il 3%.

Livelli record per il debito globale nel 2020

Nel 2020 il rapporto debito/Pil mondiale ha toccato il 275%, con i mercati sviluppati al 300% e i mercati emergenti al 225%. Si tratta di livelli elevati (vedi figura 1), risultato dei bassi tassi, della necessità di stimolare fiscalmente le economie e attutire la perdita di produzione economica. Questo debito deve però stabilizzarsi e al momento lascia uno spazio fiscale limitato per eventuali shock futuri.

Figura 1. Debito globale su Pil (%)

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L’azione di politica monetaria sarà probabilmente meno accomodante

L’inflazione continua a crescere nella maggior parte dei mercati emergenti. Vi sono pochissimi mercati (in particolare, Indonesia, Colombia e Cina) dove l’inflazione è contenuta e al di sotto dell’obiettivo della banca centrale. Nella maggior parte dei mercati, invece, l’inflazione è all’interno della banda o è al di sopra del livello obiettivo, spingendo a una svolta nella politica monetaria.

Sebbene le aspettative sull’inflazione non suggeriscano un rischio significativo nel medio termine, si prevede che la maggior parte dei mercati emergenti mantengano i tassi di politica reale sotto lo zero. L’aumento delle pressioni inflazionistiche a breve termine e la possibile normalizzazione della politica monetaria statunitense spingeranno probabilmente le banche centrali a inasprire la politica, con i mercati swap che prevedono già politiche meno accomodanti in diversi mercati emergenti, soprattutto in America Latina nei prossimi anni, mentre prevale un atteggiamento più hawkish in Polonia e Ungheria.