Assicurazione vita: un’alternativa al fondo pensione?
La ricerca di formule finanziarie e assicurative, capaci di tutelare non solo sé stessi ma anche la propria famiglia garantendo serenità economica, è qualcosa che sempre più interessa gli italiani. Complice l’incerta situazione del mondo del lavoro, dove le dinamiche negli ultimi decenni sono cambiate e non poco. La pandemia ha dimostrato ancora di più quanto ognuno di noi sia vulnerabile, facendo vacillare e persino crollare, in alcuni casi, certezze che le persone si erano costruite con notevole impegno.
La domanda, quindi, viene spontanea: meglio fondo pensione o polizza vita? Sono queste oggi le due forme di tutela che hanno uno sguardo più a lungo termine. La risposta non è così semplice come può sembrare, dal momento che si tratta di opzioni entrambe interessanti e diverse sotto molteplici punti di vista. La scelta dipende, quindi, dalle esigenze della persona, considerando che l’assicurazione vita è molto più di un semplice strumento di investimento finanziario.
Polizza vita: di cosa si tratta
La polizza vita è una formula di contratto assicurativo che viene sottoscritto per ottenere, a fronte del versamento di una somma pattuita, dei vantaggi per le persone beneficiarie. Ovvero una protezione nel caso in cui l’assicurato si trovi in una situazione di morte prematura, malattia grave o invalidità che, alla scadenza della polizza, può utilizzare a proprio vantaggio.
Le soluzioni sono, quindi, piuttosto variegate e una delle cose più interessanti dell’assicurazione vita è che permette un’alta personalizzazione. Si tratta di una forma di tutela che non offre benefici solo per il soggetto assicurato, ovvero colui che vive in prima persona la situazione di rischio, ma anche per soggetti terzi. Il premio finale viene pagato secondo modalità che vanno dall’erogazione di un canone mensile, opzione più diffusa, al versamento semestrale o annuale.
Il costo della polizza vita è diverso a seconda delle clausole sottoscritte. La compagnia valuta, inoltre, quanto è probabile che il fatto per cui è stata fatta la copertura si verifichi. Tra le clausole ci sono l’assicurazione in caso di morte, in cui qualora tale evento si verificasse viene versata ai beneficiari una somma in denaro o una rendita, e l’assicurazione in caso di vita, che permette di disporre in vecchiaia una cifra per vivere questo momento con maggiore serenità. Ci sono, inoltre, le polizze miste le quali comprendono, oltre alle clausole cui abbiamo accennato, tutele in caso di infortuni, malattie gravi e invalidità. Interessante, infine, la polizza mutuo casa, che porta ad avere un regolare saldo della casa (e il mantenimento del suo possesso) qualora l’assicurato si trovi in situazioni di perdita del lavoro, invalidità o scomparsa prematura.
La polizza vita è, quindi, una scelta variegata, che permette molteplici tutele. Vediamo ora come funziona il fondo pensione.
Fondo pensione: che cos’è e come funziona
La pensione statale si ottiene versando all’Inps dei contributi, i quali permettono alla persona, in vecchiaia, di avere una somma a disposizione per il proprio sostentamento. Condizioni di lavoro precarie, età sempre più avanzata prima di poter ottenere la condizione di pensionato, una generale sensazione di incertezza, sono tutti motivi per cui si può decidere di investire su un fondo pensione.
Si tratta di una formula di pensione integrativa che si ottiene attraverso il versamento di un contributo mensile ulteriore rispetto a quello statale a un ente privato. Un fondo di investimento, quindi, che permette di accedere poi a una somma considerevole da integrare a quella della pensione predisposta dall’Inps, andando ad aumentare considerevolmente un assegno che nel corso degli anni è diventato sempre più esiguo.
Una buona soluzione per scegliere opportunità e tipologia di fondo pensione è quella di valutare il reddito pensionistico statale, consultabile sia sul sito dell’Inps sia in una sua filiale. Un sistema semplice per vedere a quanto ammonta il gap da colmare.
È importante sapere che un fondo pensione può essere sottoscritto non solo individualmente ma anche collettivamente. Per fare un esempio, si può fare un fondo pensione collettivo che riguarda tutti i lavoratori di una determinata impresa che accedono così a medesime condizioni, specifiche e sicuramente vantaggiose. I fondi pensione sono disponibili, sostanzialmente secondo due tipologie:
- Fondi pensione aperti. Si tratta di soluzioni predisposte per il singolo lavoratore da parte di compagnie assicurative e istituti bancari.
- Fondi pensione chiusi. Il loro accesso avviene in virtù dell’appartenenza di un lavoratore a una determinata azienda che ha sottoscritto accordi precisi.
Ci sono, infine i Piani Individuali Pensionistici (conosciuti come PIP) i quali altro non sono che forme pensionistiche complementari. Si tratta di formule individuali che portano la persona a sviluppare un patrimonio autonomo. Diversamente dai fondi pensione aperti sono istituiti mediante i contratti di polizza vita.
Fondo pensione o polizza vita?
Alla luce della nostra analisi precedente possiamo dire che le due formule hanno in comune un versamento mensile ma questa è la sola similitudine sostanziale. Per il resto sono decisamente diverse dal momento che sono differenti gli ambiti che riguardano: la polizza vita interessa la salute della persona e il fondo pensione la possibilità di avere accesso in vecchiaia a una cifra da integrare alla pensione statale.
La polizza vita risulta conveniente nei seguenti casi:
- Persone che rappresentano la principale fonte di reddito familiare.
- Lavoratori dipendenti.
- Lavoratori precari.
- Persone la cui storia clinica si caratterizza per problemi di salute.
Sostanzialmente è una forma di tutela che permette di far sentire sereni coloro che hanno sulle spalle un’intera famiglia o che si trovano in condizioni di incertezza per motivi di salute. Ma la polizza vita, in realtà, è adatta per chi semplicemente vuole tutelarsi durante la propria esistenza, non solo in vecchiaia, da imprevisti che possono sempre capitare. Risponde a un pensiero condivisibile, quel “Non si sa mai” che un po’ tutti abbiamo nella testa.
Il fondo pensione guarda più avanti, la polizza vita valuta il presente e il futuro. Il fondo pensione pensa direttamente alla vecchiaia e alla condizione di una sola persona: l’assicurato. La scelta, quindi, dipende non solo dalla condizione in cui si trova la persona ma anche dal suo modo di affrontare la vita. Una scelta dove l’una non esclude l’altro, come dimostra l’opzione dei Piani Individuali Pensionistici che le vede affiancate.