Il prossimo decennio sarà molto diverso da quello passato
Guardando al 2022, il nostro scenario di base è ottimista rispetto al quadro macroeconomico globale. Ci attendiamo che la crescita sia positiva e che l’inflazione si mantenga elevata sul breve periodo per poi moderare il passo nel prosieguo del 2022, benché sia difficile indicare con certezza la tempistica di tale moderazione e sussistano rischi al rialzo per l’inflazione. Chi saranno i “vincitori” e i “perdenti” del nuovo ciclo e soprattutto come individuare le opportunità di rendimento differenziato? Alcuni cambiamenti fondamentali al “livello di base” dell’economia crediamo avranno implicazioni per la crescita e per l’inflazione e creeranno altresì distinte opportunità d’investimento in vari settori e regioni.
Accelerazione delle tecnologie e carenza di chip Il COVID ha messo a nudo la fragilità delle filiere globali e i divari di lungo termine creati dalla trasformazione digitale in atto. Il settore dei semiconduttori è al centro di queste dinamiche e gli squilibri derivano sia da fattori di breve termine legati al COVID che da fattori strutturali di lungo termine. La domanda di chip si è impennata con l’esplosione di acquisti di elettronica di consumo durante i lockdown e al contempo l’offerta è stata gravemente limitata da una miriade di fattori che hanno ostacolato la produzione, tra cui la carenza di forza lavoro, eventi meteorologici e il rallentamento dovuto al COVID. Nei prossimi 6-9 mesi ci attendiamo che le pressioni sulla filiera di fornitura dei chip si allentino in quanto la produzione e l’utilizzazione della capacità paiono essere tornati a pieno regime. Tuttavia, la struttura del settore dei semiconduttori era fragile prima del COVID. La velocità esponenziale con cui le persone hanno abbracciato le novità in campo automobilistico (compresi i veicoli elettrici), nella telefonia (5G) e rispetto ad altri dispositivi connessi ha alimentato un’ondata travolgente di domanda che molti dirigenti di settore e osservatori avevano sottostimato. Sfide della pandemia a parte, ci aspettiamo che la domanda continuerà ad accelerare di buon passo mentre la capacità addizionale di realizzare chip aumenterà a un ritmo più lento. La più grande fonderia mondiale condivide la previsione di un mercato endemicamente nella morsa in ragione della domanda crescente per nuove applicazioni tra cui per l’energia verde, il metaverso e l’automazione. Noi crediamo che il mercato non stia prezzando nel modo giusto i cambiamenti che ci aspettiamo si verificheranno nei prossimi anni e riteniamo che le imprese in tutta la filiera dei semiconduttori siano destinate a rendimenti differenziati.
Volatilità nei trasporti Il trasporto marittimo è stato un altro fattore che ha impedito all’offerta di soddisfare la domanda quest’anno. Lo spostamento dai servizi ai beni nella spesa dei consumatori durante i lockdown ha innescato una decisa impennata della domanda che ha portato i volumi di traffico sulla rotta transpacifica a crescere del 28% rispetto ai livelli precedenti la pandemia. La diffusione del coronavirus ha congestionato molte rotte e vi sono stati incidenti su scala globale tra cui quello di grande risonanza avvenuto nel Canale di Suez. Il pugno di ferro della Cina nei confronti del COVID e diversi disastri climatici hanno determinato gravi intoppi in quanto i maggiori terminal mondiali sono stati costretti a chiudere. Questi avvenimenti si sono sovrapposti e hanno aggravato le strozzature nel trasporto marittimo comportando un incremento mai visto prima delle tariffe dei noli e pari a dieci volte per il trasporto da Shanghai a Los Angeles. Ci aspettiamo che la congestione si allenti a partire da quest’inverno soprattutto dopo il Capodanno cinese che dovrebbe alleviare alcune delle pressioni nella stagione caratterizzata da bassi livelli di esportazione del paese. La domanda di beni dovrebbe tuttavia restare sostenuta da robuste forze di lungo termine. Anche la transizione verde richiederà notevoli investimenti infrastrutturali, proseguirà inoltre il passaggio agli acquisti online che implicano maggiori importazioni soprattutto dall’Asia. Di conseguenza, ci attendiamo che la pressione sulle tariffe dei noli e sui tempi di consegna diminuisca solo gradualmente e prevediamo che il mercato si normalizzi e riequilibri intorno al 2023, con ulteriori benefici per le compagnie di navigazione globali nel frattempo.
Energia Per molti aspetti, il contesto nel 2021 è stato di grande sostegno per i mercati energetici. Eventi meteorologici come l’uragano Ida, diffuse siccità, venti insolitamente deboli in Europa, unitamente alle limitazioni all’estrazione del carbone in Cina hanno portato all’impennata dei prezzi dell’energia. In Europa, con i prezzi da record del gas naturale il continente è alla mercé dei capricci del clima e dipendente dalle forniture russe. Un inverno freddo potrebbe portare ulteriore distruzione della domanda soprattutto nei settori energivori, con il pericolo che l’impennata dei prezzi si diffonda ad altre materie prime come i metalli e i fertilizzanti. Inoltre gli aumenti a doppia cifra delle bollette per il riscaldamento potrebbero intaccare il sentiment dei consumatori e la spesa per i beni di consumo discrezionali. La reazione alla crisi energetica probabilmente avrà profonde conseguenze sul contesto di investimento. Sino a questo momento, la reazione generale dei paesi importatori di energia è stata quella di puntare sulle rinnovabili come soluzione per ridurre la loro dipendenza energetica e di tagliare drasticamente i costi nella maggior parte di tali paesi. Con tutta probabilità assisteremo a un’accelerazione degli investimenti in rinnovabili, tanto più che i tempi di realizzazione per i progetti solari ed eolici possono essere molto brevi (da tre a 12 mesi) e offrire molti vantaggi a portata di mano per Cina, India e il sud Europa.