La crescita dell’ESG comporta anche nuovi rischi per le imprese
Se fino all’altro ieri l’obiettivo principale delle aziende, in ogni ambito e settore di competenza, era focalizzato sulla generazione di rendimento per gli azionisti, da qualche tempo abbiamo assistito a un cambiamento della prospettiva. O meglio, abbiamo registrato un significativo incremento dell’attenzione rivolta all’impatto che le aziende sono in grado di generare sul terreno delle tematiche ESG (Environmental, Social, Governance), che si stanno di fatto imponendo come mainstream a livello globale.
Non sembri quindi avventato affermare che sottovalutare i rischi connessi può mettere a rischio, nel peggiore dei casi, la redditività stessa dell’azienda.
Due i temi di fondo, intuibilmente connessi: da un lato il processo decisionale degli investitori che è sempre più condizionato dall’impatto dei fattori ESG sul business, dall’altro la continua crescita dei contenziosi derivanti dalle responsabilità dell’impresa proprio su queste stesse tematiche.
La possibilità di incorrere in un contenzioso sul fronte ESG rischia di essere maggiore sia per frequenza, sia per gravità anche sulla scia di una crescente pressione normativa a livello comunitario: ne è un esempio l’introduzione della SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation), che impone obblighi di informativa ESG vincolanti per gestori patrimoniali, banche private e altri soggetti che operano nei mercati finanziari. Ma l’UE sta lavorando anche ad una proposta legislativa per rendere obbligatoria una due diligence sulla catena di approvvigionamento per quanto riguarda la tutela dei diritti umani e dell’ambiente.
Quando si parla di rischi di contenzioso in materia ESG è opportuno notare che, nella larga maggioranza dei casi, si parla di fattispecie concrete che coinvolgono gli amministratori e il top management delle imprese, chiamati a supervisionare la strategia e la gestione del rischio. In un momento storico in cui, tra l’altro, richieste vincolanti per le aziende di ridurre o limitare le emissioni di gas serra stanno diventando sempre più frequenti, non considerare le questioni ESG potrebbe portare a sottovalutare i rischi associati, esponendo le organizzazioni a gravi danni finanziari e reputazionali. E’ quindi necessario stabilire un elevato livello di partnership tra l’azienda e il proprio consulente assicurativo.
La polizza D&O (“Directors & Officers Liability”) è la soluzione assicurativa che assolve il compito di proteggere il patrimonio personale degli amministratori e dei membri degli altri organi di gestione (amministratori, direttori, dirigenti, sindaci ed eventuali membri del consiglio di sorveglianza) nei casi in cui vengono chiamati in causa per risarcimento danni.
ASSITECA, grazie alla competenza dei propri esperti, fornisce le migliori soluzioni assicurative.
In un contesto di questo tipo diventa cruciale riuscire ad occuparsi di tutto quanto può essere classificato sotto l’etichetta di “rischi ESG”. E non si può non fare i conti, a questo punto, con tutte le tipologie di sinistri legate a questi aspetti: controversie causate da fattori scatenanti come l’inazione sulla diversity & inclusion, scarsa performance di sostenibilità, sottovalutazione dei rischi legati al Covid-19, poco efficiente gestione della sicurezza sul lavoro. Le richieste di risarcimento sono spesso avviate dalla percezione di bassi standard di governance, dallo sfruttamento nella catena di fornitura, dal fallimento nell’affrontare il cambiamento climatico con strategie adeguate anche in considerazione del crescente attivismo e interesse sul tema della collettività. Un accento su cui focalizzarci, in questo segmento, è quello delle soluzioni che il mondo assicurativo sta studiando e mettendo a punto proprio per fronteggiare questa tipologia di problematiche. La prima soluzione, puntuale ed articolata, passa attraverso la polizza D&O, che tutela il patrimonio personale di amministratori, sindaci e dirigenti.
Tuttavia, se fino ad ora ci siamo focalizzati sulla crescente rilevanza delle questioni ESG nel business aziendale prima, e, in secondo luogo, su rischi e sinistri connessi, è interessante analizzare una serie di raccomandazioni volte a prevenire e ridurre i rischi ESG. Si tratta di sviluppare una strategia di sostenibilità guidata da una visione e una missione globale volte a incorporare i fattori ESG nella pianificazione strategica dell’azienda. Ciò significa da un lato identificare, dare la priorità e convalidare le questioni ESG più rilevanti sulle quali l’azienda dovrebbe concentrare i propri obiettivi di crescita e, dall’altro, ampliare la conoscenza e le competenze del Consiglio di Amministrazione, adottare una gestione proattiva e sviluppare un dialogo continuo con i propri Stakeholder. Per fare questo è importante partire dall’individuazione di indicatori chiave di performance da valutare e monitorare, per poter migliorare nel tempo.