Quanto sono distanti l’UE e gli USA da una recessione?
Le economie avanzate stanno chiudendo il primo semestre 2022 sotto la pressione di rischi importanti come la guerra in Europa, l’impennata dei prezzi del grano e una forte stretta monetaria.
Tutte le economie non stanno fronteggiando gli stessi rischi e l’Eurozona sembra la più esposta agli shock rispetto alle altre principali economie. La forte dipendenza dalle importazioni di energia dalla Russia e dalle esportazioni verso la Cina ha un impatto negativo sul comparto industriale.
La domanda interna resta solida, ma l’impennata dell’inflazione ha distrutto la sicurezza dei consumatori; inoltre, la BCE è stata costretta ad avviare una discussione sull’aumento dei tassi di riferimento e a porre rapidamente fine alle iniezioni di liquidità.
Di conseguenza, per l’Eurozona, è aumentata la probabilità di una recessione; gli indicatori di riferimento dell’industria tedesca e la fiducia delle famiglie a livello globale sono peggiorati, mentre gli standard delle banche per l’erogazione di credito alle imprese si sono già inaspriti.
Fortunatamente, gli indicatori principali delle imprese manifatturiere e dei servizi hanno subito solo un rallentamento dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina e sono rimasti ben al di sopra del livello di recessione.
Tutti gli indicatori mostrano un rallentamento significativo nell’Eurozona; è probabile che si assisterà a una contrazione temporanea a livello di singoli Paesi su base trimestrale, in linea con lo scenario del 2% previsto per il 2022.
Ovviamente, se i rischi dovessero aumentare ancora, si verificherebbe una contrazione più consistente a causa del conseguente calo della domanda. Il rischio maggiore potrebbe venire da un conflitto aperto con la Russia o da un embargo su tutte le importazioni di energia russa.
Negli Stati Uniti le condizioni finanziarie si sono deteriorate a causa dell’aumento dell’inflazione e dell’inasprimento della politica monetaria, ma gli indicatori economici sono ancora solidi; sembra in corso un rallentamento ordinato e la probabilità di una recessione appare ancora remota rispetto all’Europa.
Il conflitto ha limitato la domanda dall’Europa e la politica zero-Covid della Cina ha frenato gli scambi con l’Asia, ma la domanda interna USA è rimasta dinamica nonostante l’impennata dell’inflazione; il calo dell’inflazione previsto per il secondo semestre e la tenuta del mercato del lavoro dovrebbero continuare a sostenere l’attività.
In tale contesto, una recessione in America potrebbe verificarsi solo nel 2023 a causa di una politica troppo restrittiva della Fed, contrariamente ai rischi crescenti attualmente presenti in Europa.