Nuove sfide per il mercato del vino. Umberto Callegari alla guida di Terre d’Oltrepò

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L’indagine dell’Area Studi Mediobanca della primavera scorsa apre scenari positivi per i prossimi anni. In particolare sono al primo posto le visite in cantina (78,8%), seguite dall’accoglienza presso una propria struttura alberghiera (32,5%) e dalla ristorazione (27,5%). Solo il 17,5% delle società non svolge alcuna attività enoturistica. Gli ultimi dati del 2021 registrano il miglior ROI nelle aziende piemontesi (8,9%), mentre le aziende toscane il più alto Ebit margin (15,7%). Brilla la Lombardia con Ebit margin all’8,5% e vendite in aumento del 18,6% trainate dalle bollicine (+29,9%) che rappresentano la metà del fatturato complessivo.

Il nuovo CEO di Terre d’Oltrepò

Umberto Callegari ha raggiunto posizioni apicali in aziende internazionali nei suoi primi quarant’anni, ma anche in imprese complesse come quelle italiane . Non è così facile, e certamente non sono molti ad averlo fatto, nonostante l’esplosione della new economy che ha portato le nuove generazioni a cavalcare mercati innovativi di grande rilievo per la società contemporanea.

Da pochi mesi Umberto Callegari (nella foto) è stato nominato CEO di Terre d’Oltrepò, la più grande cooperativa vitivinicola del territorio pavese: a conferma della validità della scelta operata basta esaminare il suo profilo internazionale e la velocità con cui ha percorso i diversi step di carriera.

Come dicevamo, aver raggiunto certi traguardi sotto i quarant’anni in alcune tra le più importanti multinazionali al mondo è letteralmente eccezionale: a maggior ragione se oltre a considerare l’ampiezza dei settori che ha gestito il nuovo CEO di Terre d’Oltrepò, guardiamo anche all’intersezione di innovazione industriale/tecnologica e strategia/capacità manageriale. “Certo, qualcosa che ha definito la mia carriera è stata la capacità di guidare il cambiamento di ambienti complessi” ci confida “Cambiamento sia tecnologico, sia operativo, sia culturale. E di farlo con successo economico e generando utile operativo“.

Partito in Accenture puntando per primo sulla strategia digitale attraverso le piattaforme mobile e le analitiche correlate, ha saputo trovare spunti per i clienti e per la stessa azienda: quando poi è passato in Octo ha contribuito a creare la più grande community di connected driving al mondo. Infine in Microsoft ha letteralmente creato un nuovo modello operativo ed una nuova struttura di business a supporto di un fatturato di circa 9 mld di dollari all’anno.

La spinta etica e sociale

Ma ciò che più caratterizza la persona di Umberto Callegari, nato e vissuto da ragazzo a Casteggio, è la spinta etica e sociale che lo muove e che lo ha spinto ad accettare la sfida di tornare alla terra delle sue origini, alle vigne con conosce fin dall’infanzia, alle metodologie produttive che apprezza da sempre, nonostante la posizione fosse apparentemente meno prestigiosa e … forse economicamente meno vantaggiosa di quelle internazionali cui era abituato. In effetti prima di accettare questo incarico occupava un altro ruolo affascinante: era uno dei responsabili dell’uso etico della tecnologia e della AI non solo in Microsoft, ma anche in collaborazione con altre importanti aziende ed associazioni, per monitorare il tema di malattie o altri possibili disturbi del comportamento, e combattere le conseguenze perverse della tecnologia sulle nuove generazioni.

Le cantine di Terre d’Oltrepò. Tradizioni e storicità

Terre d’Oltrepò nasce nel 2008 con la fusione tra la Cantina Sociale Intercomunale di Broni nata nel 1960 e la Cantina di Casteggio nata nel 1907. Due storiche realtà vitivinicole che hanno fatto una scelta ben precisa, quella di guardare al futuro rimettendosi in gioco sotto il marchio unificante di Terre d’Oltrepò. Questa fusione ha originato la più importante realtà vitivinicola di tutto l’Oltrepò Pavese e dell’Italia Nord-Occidentale.

Oggi è la più grande cantina cooperativistica della Lombardia con quasi 700 soci e quasi 4 milioni di bottiglie prodotte. Nel 2017 ha acquisito, insieme a Cavit, il marchio La Versa, brand che nel 2020 è stato interamente rilevato da Terre d’Oltrepò.

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