Auto elettriche: mercato europeo non decolla, pesa la concorrenza cinese

-

In Europa il mercato delle vetture elettriche cresce a rilento, sebbene gli incentivi dell’UE sostengano una più ampia adozione da parte del pubblico. A pesare sui numeri delle immatricolazioni sono i costi di acquisto, mediamente più alti rispetto alle alternative con motore endotermico, ma anche gli elevati tassi di interesse, che hanno rallentato l’apertura di nuovi contratti tramite finanziamento. Tuttavia, anche la forte svalutazione, e il basso valore residuo delle vetture elettriche sul mercato dell’usato, influiscono negativamente sulle scelte dei consumatori.

Oltre a questo, vi è anche un problema meramente competitivo. La Cina si è affacciata con prepotenza sul mercato europeo, il più grande al netto di quello domestico e degli Stati Uniti, anche se quest’ultimo rimane off-limits oltre che “Teslacentrico”.

I produttori cinesi, dopo una lunga fase di gestazione, hanno fatto leva sui loro punti di forza e intendono scalzare gli equivalenti dal mercato del Vecchio Continente. Le case automobilistiche cinesi hanno il vantaggio di avere facile accesso alle materie prime e ai materiali fondamentali per l’assemblaggio delle vetture elettriche (nickel, rame e terre rare per batterie ed elettronica), ma anche acciaio per le scocche, oltre ad un invasivo supporto statale. Inoltre, il costo del personale è relativamente basso, e questo si riflette sui prezzi finali, permettendo di mantenere listini sensibilmente più convenienti rispetto ai corrispettivi Occidentali.

Il dumping cinese sta quindi inducendo una sorta di “guerra commerciale” in campo automobilistico e un esempio concreto è proprio la speculare riduzione nei prezzi dei veicoli Tesla, cosa che ha causato un malcontento generalizzato.

 

Grafico: le vendite di BYD e Tesla in confronto a quelle delle Case europee, Bloomberg, L.P. Fonti: Bloomberg, BYD, Financial Times.

 

Nonostante gli sforzi per mantenere la supremazia Occidentale, i dati parlano chiaro. Nel quarto trimestre 2023, BYD, costruttore cinese, ha venduto oltre 526mila veicoli contro i 484mila di Tesla e tutto questo nonostante il produttore americano abbia consegnato 1,8 milioni di automobili nell’intero 2023.

La transizione verso i veicoli elettrici sembra essersi arenata in parte perché questo tipo di vetture sono costose da produrre – oltre ad avere bassi margini – e in parte perché la domanda resta debole. L’incognita che attanaglia il settore sarà quindi legata alla richiesta futura ma, una volta che il sostegno pubblico si esaurirà, bisognerà capire se vi sarà ancora un mercato abbastanza conveniente per continuare ad investire o, al contrario, sarà necessario focalizzarsi su nuove alternative di mobilità sostenibile.