L’opportunità multimiliardaria trascurata delle soluzioni di decarbonizzazione

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Esiste un ampio consenso sul fatto che il cambiamento climatico sia uno dei maggiori rischi per l’umanità e che sia necessario passare a un’economia a basse emissioni di carbonio, senza provocare un forte calo del tenore di vita. I progressi tecnologici, il cambiamento delle preferenze dei consumatori e le normative stanno portando i Paesi e le aziende di tutto il mondo a ridurre le emissioni di carbonio e ad adottare pratiche più sostenibili. Anche con un’azione o un cambiamento limitato, le politiche attuali indicano che l’economia della decarbonizzazione sarà enorme: un’opportunità da 2,5 miliardi di dollari, secondo stime prudenti. Questa attenzione alla decarbonizzazione sta trasformando i settori industriali, creando un ampio e crescente insieme di opportunità che, a nostro avviso, non è apprezzato da molti investitori.

Poiché i settori dell’energia e dei trasporti sono tra i principali inquinatori, con rispettivamente il 32% e il 17% delle emissioni globali, i veicoli elettrici (EV) e l’energia rinnovabile sono state aree di discussione popolari per la decarbonizzazione. Tuttavia, poiché il 50% delle emissioni proviene da altri settori, il dibattito è troppo ristretto: gli investitori (e i politici) stanno guardando solo alla punta dell’iceberg delle soluzioni. Dobbiamo considerare un insieme molto più ampio di soluzioni che si trovano sotto la linea di galleggiamento.

É importantissimo considerare lo Scope 4

Gli investitori tendono a concentrarsi sulle emissioni operative generate da un’azienda, ad esempio l’inquinamento delle centrali elettriche o i gas di scarico delle automobili. Tuttavia, trascurano i progressi compiuti in un importante trend associato: evitare le emissioni di carbonio in primo luogo. A nostro avviso, un’attenzione così ristretta alle emissioni operative ostacola lo sforzo di decarbonizzazione e sottovaluta ampiamente l’universo delle opportunità di investimento. Sebbene la maggior parte degli investitori sia istintivamente d’accordo sugli enormi benefici derivanti dall’evitare le emissioni, la maggior parte delle strategie tradizionali di decarbonizzazione/carbonio/ transizione energetica non tiene conto di questo aspetto perché è più difficile da calcolare. In altre parole, come si possono misurare le emissioni che l’utilizzo di una specifica tecnologia, prodotto o servizio ha contribuito a evitare? Comunque, il fatto che sia difficile non significa che non si debba provare. Ma le attuali strategie nel settore della decarbonizzazione non ci provano affatto, limitando l’universo delle potenziali opportunità di investimento.

Concentrarsi sulle emissioni Scope 1 e 2 è un approccio più semplice perché i dati sono spesso divulgati direttamente dalle aziende e i numeri sono ampiamente condivisi sulla base di metodologie di misurazione standardizzate. Le emissioni Scope 3 richiedono una certa stima, mentre per quelle Scope 4 gli investitori devono stimare un valore controfattuale e riflettere criticamente sulle aziende che rivendicano le stesse emissioni evitate. Ad esempio, una società di consulenza che aiuta i clienti a evitare massicce emissioni future può contribuire essa stessa alle emissioni operative con la sua crescita. Questa crescita squalificherebbe la società di consulenza come candidato all’investimento in molte strategie tradizionali, anche se le sue emissioni in aumento sono inferiori alle emissioni future che aiuta i suoi clienti a evitare. A nostro avviso, questo è un difetto significativo dell’attuale approccio comune e un’opportunità mancata.

Escludere del tutto petrolio e gas è un errore

Per quanto riguarda le compagnie petrolifere e del gas tradizionali, mentre sarebbe molto più facile escludere questi gruppi dalle strategie di decarbonizzazione perché sono considerati solo una parte del problema, dobbiamo pensare più profondamente a come raggiungere l’obiettivo della società di un’economia a basse emissioni di carbonio mantenendo – o addirittura migliorando – l’attuale standard di vita. Saremmo tutti entusiasti di ridurre a zero la nostra dipendenza dai combustibili fossili da un giorno all’altro. Tuttavia, data l’enorme base energetica globale, la nostra analisi suggerisce che la transizione verso le fonti rinnovabili (e altre fonti energetiche a basso contenuto di carbonio) richiederà molto tempo e che i combustibili fossili avranno probabilmente un lungo tramonto.

Sebbene la maggior parte delle compagnie petrolifere ed energetiche non possano e non debbano essere considerate negli approcci alla decarbonizzazione, quelle che si adattano più progressivamente possono dare un valido contributo agli sforzi globali per ridurre le emissioni di carbonio nei prossimi anni. Questo perché il carbone rimane economico e abbondante, ma è anche la fonte di energia più sporca e ad alta intensità di carbonio. Il gas, e il GNL (gas naturale liquido), è una fonte di energia a minore intensità di carbonio. Quando il gas viene utilizzato per sostituire l’energia sporca del carbone, è un potente combustibile di decarbonizzazione, economico e facilmente scalabile, fino a quando il carbone non cesserà di essere una parte significativa del mix energetico globale. Inoltre, alcune aziende progressiste del settore petrolifero e del gas stanno investendo in modo significativo nelle energie rinnovabili. In effetti, le aziende più progressiste del settore investono a volte più in progetti di energie rinnovabili di tutte le grandi aziende di energie rinnovabili “pure” messe insieme.

Inoltre, queste aziende offrono anche ampie e profonde capacità ingegneristiche per completare in modo rapido e conveniente questi progetti complessi, molti dei quali offshore. Poiché l’immensa sfida della decarbonizzazione richiede soluzioni rapide e convenienti, l’esclusione di queste aziende è una scelta fallimentare per il mondo. Una concentrazione esclusiva su solare, eolico, batterie e veicoli elettrici ignora la complessità di questa sfida. Le compagnie petrolifere e del gas sono spesso trascurate nella narrazione degli investimenti per la decarbonizzazione, ma quelle più progressiste sono attori fondamentali.

Sfruttare appieno l’opportunità

Il ruolo delle aziende energetiche progressiste negli sforzi di decarbonizzazione è solo un esempio di fornitori di soluzioni trascurati o minimizzati. Opportunità simili esistono con i progettisti di sistemi di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria, così come con i produttori che rendono gli edifici più efficienti dal punto di vista energetico, con gli ingegneri energetici che aggiornano la rete elettrica per accogliere le fonti rinnovabili intermittenti e con gli installatori di cavi sottomarini che collegano i parchi eolici offshore a una rete più ampia. Gli sforzi globali per ridurre le emissioni di carbonio richiederanno spese ingenti e modificheranno radicalmente le catene di approvvigionamento e le industrie globali. Non sottolineeremo mai abbastanza che l’economia della decarbonizzazione comprende molto di più dei veicoli elettrici e delle energie rinnovabili. Essa abbraccia settori, aree geografiche ed economie. Per sfruttare appieno l’opportunità, gli approcci alla decarbonizzazione devono avere una visione molto più ampia.