Agricoltura. La delega fiscale per i crediti di carbonio

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Crediti di carbonio — 

Alla presentazione del Registro pubblico dei crediti generati su base volontaria dal settore agroforestale nazionale, tenuta dal CREA un anno fa, Stefano Vaccari, Direttore Generale del CREA, dichiarava: La definizione di uno standard nazionale per quantificare i crediti di carbonio derivanti dalle attività agroforestali  è una priorità per l’agricoltura italiana.

Crediti di carbonio: al CREA il Registro pubblico dei crediti generati su base volontaria dal settore agroforestale nazionale

Per il CREA si tratta di una grande sfida scientifica e operativa: costruire insieme al Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste un sistema di qualità volontario che, in linea con gli schemi varati nel novembre scorso dalla Commissione europea, consenta alle imprese agricole di quantificare il loro apporto in termini di assorbimento aggiuntivo di Co2, registrare nel nuovo registro tali crediti e poter commercializzare gli stessi.

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La norma – concludeva Stefano Vaccari – consente al settore agricolo di riappropriarsi di un pezzo importante delle politiche sulla gestione sostenibile dei suoli coltivati, in un momento in cui la Commissione europea ha dimostrato di voler ridurre il peso, non solo economico, della politica agricola comune”.

La cessione dei crediti di carbonio in agricoltura

L’ultimo aggiornamento normativo chiarisce che la cessione dei crediti di carbonio può avvenire nell’ambito dell’attività agricola principale: lo scopo è di compensare entro limiti predeterminati l’assorbimento dei relativi redditi nella tassazione di cui all’articolo 32 del Tuir con eventuale assoggettamento a imposizione semplificata.

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