Neuberger Berman: India, nuovo regime per le azioni

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Nonostante la volatilità del mercato durante l’ultima stagione elettorale, riteniamo che il mercato azionario indiano possa offrire interessanti opportunità agli investitori di lungo periodo. L’India ha appena dato vita alla più grande manifestazione democratica del mondo: 642 milioni di elettori hanno partecipato alle elezioni di giugno. Il partito al potere, il Bharatiya Janata Party (Bjp), guidato dal due volte Primo Ministro Narendra Modi, ha perso la maggioranza assoluta, nonostante gli exit poll troppo ottimistici che inizialmente hanno spinto i mercati azionari indiani al rialzo, prima di ritracciare rapidamente sulla scia della mediocre performance del Bjp.

Quali sono le prospettive per le azioni indiane?

L’amministrazione guidata da Modi ha dichiarato di voler fare squadra con due partiti minori dell’Alleanza Nazionale Democratica (Nda). Pur ritenendo che il nuovo governo di coalizione potrebbe confermare molte delle politiche del Bjp, ci aspettiamo anche molte concessioni e nomine di posizioni chiave nei ministeri. Da un punto di vista politico, il nuovo governo potrebbe dover bilanciare la propria recente attenzione agli investimenti in infrastrutture con gli sforzi per aumentare il reddito disponibile nella parte bassa della scala sociale, dove i consumi sono rallentati. Inoltre, mentre la recente disciplina fiscale ha contribuito a sostenere la rupia indiana, storicamente debole, i governi di coalizione del passato hanno tendenzialmente dimostrato meno moderazione.

A nostro avviso, la volatilità del mercato che ha accompagnato le elezioni ha creato interessanti opportunità per i gestori attivi, in particolare sulle società a piccola e media capitalizzazione che sono state coinvolte in un’attività ditrading guidata dai titoli dei giornali. Riteniamo inoltre che gli investitori retail locali, che negli ultimi anni sono stati acquirenti netti attraverso piani di investimento sistematici, dovrebbero mantenere la rotta nonostante il tumulto. Facendo un passo indietro, riteniamo che l’India continuerà a beneficiare di diversi fattori economici. In primo luogo, i vari progetti in corso sono destinati ad aumentare lo stanziamento del governo per le infrastrutture fino a 132 miliardi di dollari nell’anno fiscale 2025, il triplo rispetto a cinque anni fa. In secondo luogo, i principali marchi globali di elettronica di consumo, tra cui Apple, hanno ampliato la propria presenza produttiva in India. In terzo luogo, riteniamo che le riforme finanziarie digitali, come i pagamenti con bonifico diretto in tempo reale e l’accesso diffuso alle banche (ora vicino al 100%), possano sostenere tassi di crescita economica a una cifra intorno al 4-5%, sbloccando al contempo nuovi modelli di business investibili.

Per questi e altri motivi, riteniamo che il mercato azionario indiano possa offrire opportunità interessanti per gli investitori di lungo periodo. Tra le aree specifiche di nostro interesse figurano la produzione a contratto, i servizi sanitari e il finanziamento di veicoli. Meno interessanti, a nostro avviso, i settori più standardizzati, in particolare quelli legati a sottosegmenti di consumo sotto pressione o ai servizi It globali, dove l’intelligenza artificiale e un rallentamento dei mercati sviluppati potrebbero ostacolare la crescita futura. E come sempre, riteniamo che un’attenta selezione dei titoli richieda una costante attenzione ai forti flussi di cassa e alla migliore governance aziendale.