AEW: il record storico di finanziamento del debito infrastrutturale non basta ancora

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I volumi di finanziamento del debito infrastrutturale a livello globale hanno raggiunto un nuovo record di quasi 500 miliardi di dollari nel 2023, registrando un aumento del 26% rispetto all’anno precedente. Negli ultimi dieci anni, l’Europa ha messo a segno una delle crescite più rapide nei volumi di prestiti per infrastrutture. Nonostante questa crescita, si stima un divario annuale di 75 miliardi di dollari nel finanziamento complessivo tra il fabbisogno e i livelli recenti. Ciò conferma la crescente necessità di finanziamento del debito infrastrutturale, che ha il potenziale di offrire agli investitori caratteristiche difensive come flussi di reddito stabili e a lungo termine, nonché un’esposizione diversificata a un’ampia gamma di tipologie di asset. Le energie rinnovabili sono diventate uno dei sotto-settori infrastrutturali più popolari, in grado di attrarre il 32% dei capitali nel 2023, sulla spinta degli ambiziosi obiettivi Net-Zero sia di governi che di aziende.

Anche i volumi del settore telecom sono cresciuti, rappresentando il 30% del debito infrastrutturale totale nel 2023, sulla scia dell’aumento della domanda di storage e connettività dei dati. Il nostro database interno, composto da oltre 2.200 prestiti per project finance originati tra il 2001 e il 2022 a livello globale, mostra che gli spread variano da un minimo di 40 fino a 600 punti base sia in Europa che a livello globale. Ciò dimostra quanto il pricing sia legato alla tipologia di progetto nel mercato del debito infrastrutturale, cosa che richiede una capacità di sottoscrivere attentamente il rischio idiosincratico. I margini sui prestiti per le energie rinnovabili sono calati in modo significativo, dato che un numero maggiore di finanziatori è desideroso di espandere la propria esposizione a questo segmento. In tutti i subsettori osserviamo una tendenza al ribasso dei margini negli ultimi 10 anni, poiché i quadri normativi consentono a una più ampia gamma di istituzioni non bancarie di diventare finanziatori attivi nel settore delle infrastrutture.