Payden & Rygel – Adrenalina cinese
Questa settimana, la Cina ha annunciato il più grande pacchetto di stimoli economici dall’inizio della pandemia. Il mercato azionario cinese ha esultato, con lo Shanghai Shenzhen CSI 300 che ha registrato un rally del 6%, cancellando le perdite di un anno in soli due giorni. Le misure varate, però, potrebbero non essere sufficienti per invertire la tendenza macro. Secondo il governatore della Bank of China Pan Gongsheng, la riduzione dei tassi di interesse e dei requisiti di riserva delle banche equivale a circa 1.000 miliardi di yen (142 miliardi di dollari) di liquidità. Inoltre, la Cina ha stanziato 800 miliardi di yen per investimenti azionari e riacquisti di azioni, e sono circolate voci su un pacchetto fiscale. Tuttavia, ampliando la prospettiva, la produzione economica totale della Cina è inferiore al trend di crescita pre-Covid di 3.000 miliardi di yen e al livello di produzione implicito nell’obiettivo di crescita rivisto del 5%, soprattutto a causa della debolezza del settore immobiliare cinese. I tassi più bassi stimoleranno la crescita? Nonostante i tassi siano già stati ridotti, i nuovi prestiti erogati a famiglie e imprese sono in contrazione da gennaio. Dunque, per quanto gli investitori siano ottimisti sulla nuova ondata di incentivi, potrebbe non essere abbastanza per risolvere i problemi di fondo dell’economia cinese.