Schroders Green: aumentano i progressi sul fronte dell’energia pulita, con ricadute positive sulla creazione di nuovi posti di lavoro

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La Cina ha già raggiunto il suo obiettivo relativo all’energia pulita per il 2030
Nel 2020, la Cina si è impegnata a raggiungere una capacità di 1.200 GW di energie rinnovabili (più che doppia rispetto a quel momento) entro il 2030, obiettivo che ha raggiunto prima del previsto, poiché, ad agosto, la National Energy Administration ha annunciato che la capacità totale di energia pulita è salita a 1.206 GW. Inoltre, una recente analisi della società di consulenza norvegese Rystad Energy ha evidenziato un altro importante traguardo. In Cina, l’energia solare ed eolica ha ufficialmente superato la capacità relativa al carbone per la prima volta nella storia. Inoltre, le recenti politiche annunciate dal governo cinese sono destinate a garantire ulteriori tagli alle emissioni, il che suggerisce che le emissioni del Paese potrebbero aver già raggiunto un picco. Il governo prevede di utilizzare tecnologie come ammoniaca verde, biomassa e cattura e stoccaggio del carbonio presso gli impianti a carbone per ridurne l’intensità di carbonio di circa il 20% entro il 2025 e del 50% entro il 2027 rispetto ai livelli medi del settore nel 2023.

Come la Cina sta rispondendo ai dazi statunitensi
La produzione di pannelli solari della Cina ha superato la domanda globale in modo significativo, sollevando preoccupazioni sulla sovracapacità e potenzialmente compromettendo la produzione solare in altre economie. In tutta risposta, Paesi come gli Stati Uniti e l’Europa hanno implementato sussidi e sanzioni sui prodotti nel comparto solare cinese. Per aggirare questi dazi, i produttori cinesi stanno attualmente pianificando di impiantare fabbriche direttamente negli Stati Uniti. Secondo una recente analisi dell’Institute for Energy Economics and Financial Analysis, un think tank globale, si prevede che gli investitori cinesi batteranno le controparti statunitensi nella pianificazione della capacità di produzione di pannelli solari sul suolo americano entro il 2026.

I colli di bottiglia della rete elettrica statunitense offrono nuove opportunità d’investimento
Secondo una recente ricerca di Berkeley Lab, i progetti per la nuova generazione di energia e l’accumulo di energia alla ricerca di connessioni di trasmissione negli USA hanno registrato un incremento significativo nel 2023, raggiungendo circa 2.500 gigawatt (GW). Ciò rappresenta una quantità più che doppia rispetto all’attuale capacità di generazione degli USA, che è di circa 1.280 GW. Alla fine del 2023, i progetti correlati all’energia solare, all’accumulo tramite batterie e all’energia eolica rappresentavano oltre il 95% di tutta la capacità attiva nelle code d’interconnessione, a dimostrazione del crescente interesse per le tecnologie correlate all’energia rinnovabile negli USA. Di conseguenza, sussiste un’urgente necessità di aggiornare ed espandere le reti elettriche, costruire linee di trasmissione aggiuntive e investire in tecnologie di trasmissione innovative. Gli investimenti nelle infrastrutture di trasmissione saranno fondamentali per gli Usa per raggiungere il net zero.

Il nuovo governo laburista britannico mostra un forte impegno nei confronti dell’energia pulita
Il Partito laburista si è impegnato a fare della Gran Bretagna una superpotenza dell’energia pulita entro il 2030, con l’obiettivo di raggiungere un’energia a zero emissioni di carbonio in tale lasso di tempo. Nello specifico, i rispettivi piani includono il raddoppio della capacità eolica onshore del Paese, la quadruplicazione della capacità eolica offshore e la triplicazione della capacità solare entro il 2030.

Sono stati firmati in totale 131 progetti con gli sviluppatori, in netto contrasto con l’asta dell’anno precedente, quando non era stato possibile finalizzare alcun progetto sulle energie rinnovabili. Il governo attribuisce questa inversione di tendenza a un aumento del 50% dei finanziamenti governativi, che è stato recentemente annunciato. È significativo che ciò stia accadendo mentre il Regno Unito diventa il primo Paese del G7 a cessare l’uso del carbone per la produzione di elettricità: la sua ultima centrale elettrica a carbone ha chiuso il 30 settembre.

Negli USA, i posti di lavoro nel settore dell’energia pulita sono in forte crescita
L’ultimo rapporto del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti rileva che, nel 2023, i posti di lavoro nel settore dell’energia pulita sono cresciuti a un tasso più che doppio rispetto al mercato del lavoro statunitense in generale. L’energia solare e quella eolica sono stati i settori che hanno evidenziato la crescita occupazionale più forte, rispettivamente del 5,3% e del 4,5%. Il rapporto evidenzia anche un significativo effetto di ricaduta su altri settori dell’economia, tra cui quello edilizio, dato che le aziende stanno espandendo le fabbriche in tutto il Paese per produrre tecnologie che si avvalgono dell’energia pulita, come batterie per i veicoli elettrici e lo stoccaggio in rete. Dai dati emergono delle solide prove, secondo cui la transizione verso un sistema energetico più pulito non solo crea opportunità di lavoro e vantaggi economici nel settore energetico, ma genera anche effetti di ricaduta positivi in ​​vari settori dell’economia.

Guardando avanti: elezioni Usa e politica climatica

Nel ruolo di vicepresidente, Kamala Harris ha svolto un ruolo cruciale, esprimendo il voto decisivo per approvare la legge sul clima IRA. Al contrario, durante la sua campagna, Trump ha messo in evidenza la possibilità di espandere la produzione di combustibili fossili. Dall’approvazione dell’IRA, nell’agosto 2021, oltre il 50% dei nuovi posti di lavoro e delle spese in conto capitale è stato annunciato negli Stati a maggioranza repubblicana, rispetto al 20% negli Stati a maggioranza democratica. Si tratta di forti incentivi per mantenere in vita i sussidi verdi, il che indica che è improbabile che un cambio di potere faccia deragliare la transizione energetica degli Stati Uniti. Sono presenti troppe ragioni economiche sottostanti e i benefici sono troppo diffusi per un cambio di rotta.